Isola Ventotene - Guida Turistica

CERCA ALBERGHI
Alberghi Ventotene
Check-in
Check-out
Altra destinazione


.: ISOLA VENTOTENE
 Ventotène è un'isola del Mar Tirreno, situata al largo delle coste del Lazio e della Campania. L'isola ha origini vulcaniche, e fa geograficamente parte dell'arcipelago pontino. Ventotene ha una forma allungata, misura circa 3 chilometri ed un'altitudine massima di 139 metri, giurisdizionalmente fa parte dell'omonimo comune (abitato da circa 600 persone) e della provincia di Latina. L'Isola di Santo Stefano si trova a circa 2 chilometri ad ovest, mentre Isola di Ponza è a 40 chilometri ad est. Ventotene era conosciuta ed abitata anche al tempo dei Romani, i quali usavano chiamarla Pandataria o Pandateria; Divenne famosa perché fu il luogo in cui l'imperatore Tiberio esiliò la nipote Agrippina nel 29 d.C.. Sull'isola la donna morí di fame (probabilmente per ordine dell'imperatore stesso) nel 33 d.C. Del periodo romano a Ventotene sono rimaste diverse rovine di ville ed acquedotti, il porto antico e le peschiere modellate nelle rocce vulcaniche di tufo.
Geologia
  Per comprendere ed ammirare le fasi dello splendido processo evolutivo dell'isola, niente di meglio che un rilassante giro in barca, partendo dal Porto Romano verso destra e andando verso la Punta dell'Arco. Si superano tre grossi scogli che si sono formati per distacco dalla massa dell'isola sotto l'azione del mare e del vento. Ci si imbatte per prime nelle alte scogliere di Cala Nave e Cala Battaglia, formate da falesie policrome stratificate. Superato un altro scoglio il paesaggio muta: inizia ad innalzarsi dal mare una base di prodotti piroclastici sempre più scuri e "forti", con lingue di lava orizzontali a formare la base dell'isola. Si arriva quindi alla Punta dell'Arco, che compendia in sè tutte le fasi evolutive di Ventotene, con i suoi strati di lave acide trachitiche e basaltiche. La fascia chiara di roccia che si nota nella massa scura dell'isola corrisponde ad un periodo di calma nei fenomeni che l'hanno formata. I geologi hanno individuato in 4,5 Km a N-O di Punta dell'Arco il cono vulcanico che ha formato l'isola. Doppiato il capo e proseguendo verso la Punta Eolo, in corrispondenza delle spiagge del Moggio di terra si nota una lingua rossastra di lava scoriacea, residuo di una colata basaltica. Fino a Parata Grande la costa è policroma, caratterizzata da strati di tufi rossastri, paleosuoli bruni, lapilli, pomici e sbuffi bianchi di magnesite. Lasciata Parata Grande scompare progressivamente ogni traccia di deposito lavico, il cui ultimo residuo sono le forme aguzze degli scogli detti Sconciglie. Rimane solo il prodotto (tufo) delle eruzioni esplosive di lapilli e ceneri che formarono la Punta Eolo e tutta la zona del Porto Nuovo e del Porto Romano.